Incipit: “Mi chiamo Frank Spiegelmann e sono un uomo orrendo.”
E’ il primo libro di Francesco D’Isa che leggo. Lo conoscevo come illustratore, bravissimo, e come fondatore della rivista “Mostro”, incubatrice di brillanti menti fiorentine. Conosco la sua arte, con cui questo libro è perfettamente in linea. Perchè rispecchia un erotismo al limite del grottesco, visionario, fisico ma misuratamente esplicito. Perchè parla delle nostre pieghe nascoste. Perchè non lascia niente al caso.
Io l’ho letto in due giorni, e non perchè avessi fretta di finirlo. Ma perchè scivola bene.
E il contesto claustrofobico in cui è ambientato, il palazzo di 50 piani dell’orrendo uomo dell’incipit, mi ha ricordato “Il Condomionio” di J.G. Ballard, luogo in cui le pulsioni e gli istinti salgono pagina dopo pagina. E un rimando del genere, non può che rendermi una lettrice felice.